Era troppo presto per rimpiangere il passato e troppo tardi per dimenticare quelle orme, fini e impercettibili, lasciate nella quiete religiosamente composta.
Non aveva bisogno di nulla che potesse far tacere quelle remiscenze del passato, pianto e ritrovato, e sul ciglio sbattuto baluginava cheta la luce del meriggio, avvolgendola lentamente, trasformando lo sguardo ambrato in un secco color mosto.
Le braccia rigide e nello stesso tempo flessuose, eran stese al vento verso quel che andava a stagliarsi, pieno e maestoso. L'oceano.
E si cullava placidamente, totalmente immersa in quello spettacolo, greve e ammantato di solennità.
'E'